Sì, mi dica.
Dovrei ritirare un referto.
Va bene, aspetti un attimo.
Se ne va, mi siedo in sala d'aspetto (appunto).
Torna, fa delle cose, chiacchiera con un'infermiera, sbriga pratiche con altre persone, prende appuntamenti al telefono. Mi avvicino di nuovo.
Sì, mi dica.
Esattamente come prima, dovrei ritirare un referto.
Come, scusi?
REFERTO. BIOPSIA. RITIRARE.
Eh, signora, se mi parla così distante dal vetro io non la sento. Non ho mica il microfono.
Però sto calma. Somatizzo in silenzio.
Adesso ha capito?
Sì, aspetti un attimo.
...
Non la trovo. Com'è il cognome? Qui non c'è.
Scorre venti volte un elenco di nomi sulla pagina di sinistra prima che io riesca a sporgermi e vedere il mio cognome al primo posto, sulla pagina di destra.
Guardi, è lì.
Eh, un momento, ci arrivavo anch'io.
Si allontana, rovista in un contenitore Trofast, cambia idea, scartabella una pila di buste, di nuovo Trofast, di nuovo buste, trovato.
Ecco a lei, arrivederci.
Mi allontano in corridoio, armeggiando col plico sigillato, sento battibeccare (Gliel'hai consegnata così??) e poi urlare. Signora!
Mi insegue correndo, ma a piccoli passi, per non perdere le ciabatte.
Deve prima -fiatone- passare alla cassa ticket.
Ma ho già pagato al momento della visita.
Qui c'è scritto che hanno fatto un ulteriore accertamento e deve pagare un nuovo ticket.
E così dicendo mi strappa di mano la sospirata busta, gira i tacchi ortopedici e torna alla sua postazione.
Il percorso portineria-poliambulatorio-cassa ticket-poliambulatorio-portineria lo devo fare con google maps, talmente è contorto, ma ce la faccio in tempo utile. Cioè prima che mi chiudano lo sportello sui denti e che il marito mi chiami dicendo che è troppo tardi per pranzare insieme.
Al momento dell'agognato scambio ticket-referto la solerte impiegata ostenta l'efficienza di una hostess svizzera: Prego, signora. Ecco il suo referto. E grazie!
(Grazie a te che non hai aggiunto Torni a trovarci.)
Apro la busta come se contenesse antrace o una comunicazione di Equitalia. Alla fine, quello che volevo dirvi è che il tizio che affermava che non è mai lupus non era un vero dottore.